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lunedì 28 novembre 2011

DONNE DEL '900 - recital con Alessandro Quasimodo, scritto da Miriana Ronchettin e Alessandro Quasimodo


Associazione artistica orizzonti inclinati
Via Scalabrini, 27- 22100 Como
Scheda del recital “DONNE DEL ‘900”                      
presentate da Alessandro Quasimodo                        
coordinamento artistico di Miriana Ronchetti

testo di Miriana Ronchetti e Alessandro Quasimodo

Emozioni, impegno, studio  e creatività di grandi donne del secolo appena finito,aperte al mondo nuovo e nello stesso tempo custodi dei valori fondanti della vita.
Pioniere, in un mondo quasi esclusivamente maschile. In questo recital vengono presentati alcuni ritratti di donne del Novecento che hanno contribuito al mutamento della società, entrando a buon diritto nella storia dell’umanità.                    
Donne che  hanno contribuito a dare, nei diversi settori, la loro impronta sono passate, seguendo percorsi diversi, spesso difficili, quasi mai lineari. Spazi abitati anche dagli uomini, soprattutto da uomini che ne hanno definito le regole.

Le donne del Novecento hanno “invaso” questi spazi, facendosi largo a fatica, e cercando, attraverso un lento processo di maturazione, l’individuazione di un’identità propria, originale, sganciata da un’arida emulazione degli stereotipi maschili.

La lunga marcia della difficile affermazione dei diritti di cittadinanza delle donne non è terminata e non tutte le donne ne sono consapevoli.

Per questo è importante richiamare la memoria del passato: perché ricordando ciò che è stato non si torni indietro; perché analizzando la storia delle donne e degli uomini si possano favorire processi di piena affermazione della donna in tutti gli spazi, pubblici e privati, della vita sociale, evitando pericolosi “ritorni al passato”.

In ordine di apparizione

Edith Piaf - Camille Claudel - Eleonora Duse - Ada Negri- Anna Kuliscioff - Joan Baez - Isadora Duncan - Maria Cumani - Madre Teresa - Marilyn Monroe- Anna Freud - Rita Levi Montalcini - Sibilla Aleramo - Dolores Ibarruri - MariaMontessori - Marie Curie – Goliarda Sapienza- Maria Callas - Antonia Pozzi- Simon De Beauvoir - Virginia Woolf -   Marguerite Yocenaur



martedì 27 settembre 2011

TEATRO ARTE MUSICA: “DONNE DEL ‘900” presentate da Alessandro Quasimod...

TEATRO ARTE MUSICA: “DONNE DEL ‘900” presentate da Alessandro Quasimod...: http://www.youtube.com/watch?v=cE7OEloBirM “Nivul e Sogn” ...

“DONNE DEL ‘900” presentate da Alessandro Quasimodo coordinamento artistico di Miriana Ronchetti DONNE DEL '900 A TEATRO

http://www.youtube.com/watch?v=cE7OEloBirM


“Nivul  e  Sogn”                                                                              Venerdì  28 ottobre 2011

Salone d’onore di Villa Olmo, Como - ore 20,30
INGRESSO                               € 12,00

STUDENTI – PENSIONATI   € 10,00
E’ PREFERIBILE  LA PRENOTAZIONE,  grazie

Emozioni, impegno, studio  e creatività di grandi donne del secolo appena finito,aperte al mondo nuovo e nello stesso tempo custodi dei valori fondanti della vita.

Pioniere, in un mondo quasi esclusivamente maschile. In questo recital vengono presentati alcuni ritratti di donne del Novecento che hanno contribuito al mutamento della società, entrando a buon diritto nella storia dell’umanità. Donne che  hanno contribuito a dare, nei diversi settori, la loro impronta sono passate, seguendo percorsi diversi, spesso difficili, quasi mai lineari. Spazi abitati anche dagli uomini, soprattutto da uomini che ne hanno definito le regole. Le donne del Novecento hanno “invaso” questi spazi, facendosi largo a fatica, e cercando, attraverso un lento processo di maturazione, l’individuazione di un’identità propria, originale, sganciata da un’arida emulazione degli stereotipi maschili.
La lunga marcia della difficile affermazione dei diritti di cittadinanza delle donne non è terminata e non tutte le donne ne sono consapevoli. Per questo è importante richiamare la memoria del passato: perché ricordando ciò che è stato non si torni indietro; perché analizzando la storia delle donne e degli uomini si possano favorire processi di piena affermazione della donna in tutti gli spazi, pubblici e privati, della vita sociale, evitando pericolosi “ritorni al passato”.
Edith Piaf - Camille Claudel - Eleonora Duse - Ada Negri- Anna Kuliscioff - Joan Baez - Isadora Duncan - Maria Cumani - Madre Teresa - Marilyn Monroe- Anna Freud - Rita Levi Montalcini - Sibilla Aleramo - Dolores Ibarruri - MariaMontessori - Marie Curie – Goliarda Sapienza- Maria Callas - Antonia Pozzi- Simon De Beauvoir - Virginia Woolf -   Marguerite Yocenaur


sabato 10 settembre 2011

PRESENTAZIONE CORSO DI TEATRO TERAPIA 2011-2012

TEATRO E' TERAPIA - APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI E AGLI STAGES

teatroarte@iol.it

www.teatroarte.it

SUONI DIVERSI di MATTEO GAZZOLO

http://soundcloud.com/matteo-gazzolo/adieuhttp://soundcloud.com/matteo-gazzolo/adieu

ADIEU BY MATTEO GAZZOLO


About
Born some years ago in Rome, Italy, living in Norway since 2006.
I am a professional actor and a dedicated singer and composer.
All my works in theater are based on music and lyrics (poems, tales, songs). I develop musical scores to let sounds carry all words.
My goal is to learn, learn, learn....
I love sound design, ambient, electronics and soundtracks.

I am uploading on soundcloud some tracks from my new project of music and poems.
To listen...
click here:
suonidiversi
book/info:
suonidiversi@gmail.com

giovedì 8 settembre 2011

COSA E' UNA CITTA' ?

"Una poesia è una città"
Charles Bukowski


Una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e di roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...
una poesia è questa città adesso,
50 miglia dal nulla,
le 9,09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte...

una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...

e ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose che non possono fare.

domenica 4 settembre 2011

TEATRO ARTE MUSICA: "C'ERA UNA VOLTA UN RE"- SPETTACOLO IN OCCASIONE DEI 150 ANNI DALL'UNITA' D'ITALIA

teatro arte orizzonti inclinati
Presenta
“C'ERA UNA VOLTA UN RE ”

TESTO di MIRI RONCHETTI- MUSICHE di MATTEO GAZZOLO - SCENE di PIETRO INTROZZI

A 150 ANNI DALL'UNITA' D'ITALIA
DEPONIAMO LE ARMI
LAVORIAMO INSIEME PER LA LIBERTA’ CONTRO LA CORRUZIONE




Quest’anno, 2011, l’Italia compie 150 anni. Un “compleanno” che merita di essere festeggiato nel modo migliore, perché in questa storia ci sono le nostre radici.
In occasione della ricorrenza del 150°anno dell’Unità d’Italia è fondamentale far conoscere ai giovani , a tutti, la storia del nostro Paese con quei valori di democrazia e libertà che si sono affermati, attraverso vicende drammatiche ed esaltanti che, oggi più che mai, dobbiamo difendere .Un modo per dare una veste istituzionale ad un sentimento di amore profondo per un’Italia che sta scivolando in un’area di corruzione , immoralità e indifferenza civile.

Stralcio dalla prima scena:
“Signori e signore…gentile pubblico, sono un cantastorie e con l’aiuto di alcuni amici, umili attori al vostro servizio , vi parlerò di uomini che hanno creduto e lottato per un ideale: l’Unità d’Italia. Una volta, non tantissimo tempo fa, quando gli uomini andavano a cavallo…; quando gli organetti suonavano per le strade, quando Garibaldi con i suoi garibaldini organizzarono la spedizione dei mille, quando il tempo aveva un valore più umano…Parliamo del nostro passato! Chi erano quegli uomini? Chi erano i mille?? Ma erano davvero…mille? Cosa volevano fare? Chi erano Mazzini,Cavour,Nino Bixio…Anita Garibaldi ? Facevano la guerra ? Perché?? Non lo sapete?! Ora ve lo raccontiamo noi..a modo nostro!”


Il recupero della memoria, tramandato in modo informale e poetico, presentato da due personaggi noti nel mondo, non solo dell’infanzia: Pinocchio e Gian burrasca adulti, attraverso l’Italia unita. Loro,viaggiatori nel tempo. La nuova Italia,quella che correva verso l’unità aveva la finalità di diffondere anche una nuova cultura, un interesse per la cultura e promuovere nuove libertà.

In questa nostra storia teatrale: ”C’era una volta un ré…”
ho scelto di proposito due personaggi conosciuti e amati dalla gente di tutti i tempi:
Pinocchio e Gianburrasca .L’incipit della storia non è casuale…è anche l’inizio
delle avventure di Pinocchio e vuole stimolare lo spettatore verso una sana curiosità di
sapere cosa accadde dopo…:” C’era una volta un re…”

Gianburrasca e Pinocchio…due ribelli che potrebbero essere “ veri modelli” per gli
uomini di oggi !

Interpreti:
Alessandro Baito -Miriana Ronchetti –Ilaria leone- Davide Zampino- Roberto Poncetta
Allestimento scenico di Pietro Introzzi
Musiche di Matteo Gazzolo
Testo e regia di Miriana Ronchetti



TEATRO ARTE MUSICA: "C'ERA UNA VOLTA UN RE"- SPETTACOLO IN OCCASIONE DEI 150 ANNI DALL'UNITA' D'ITALIA

martedì 23 agosto 2011

LAVORIAMO PER I BAMBINI...UNICA SPERANZA...articolo di Gianluca Foglia- Il Fatto quotidiano

Il bambino e il Signor Nessuno

La cultura è fatta per vantarsi. E a noi adulti la cultura piace così. A noi adulti piace la cultura del ho letto quel libro… hai visto quel film… sei stato alla mostra… Noi adulti abbiamo la cultura di appuntarci biglietti d’ingresso come i veterani di guerra le mostrine sul petto. Vantarsene, l’imperativo categorico.
Al bambino tutto questo non importa, ma è lui che può cambiare le cose e lo può fare a patto che sopravviva agli adulti. Noi adulti.
Sempre più la cultura va incentrata sui bambini per tanti motivi e ognuno basta solo: una cosa buona per loro sarà buona anche per gli adulti e l’equazione molto spesso non è valida al contrario.



La cultura che investe sui bambini ha un ritorno economico (un buon “prodotto” culturale per bambini vende, anche se non sono i bambini a metter mano al portafogli sono loro che insistono con mamma e papà o nonni, adulti, per acquistarlo); la cultura che investe sui bambini comporta che lo si faccia con onestà intellettuale, perché ai bambini non importa un accidente di chi tu sia, quando sei un bambino per lui sei comunque un Signor Nessuno e perché il bambino abbia stima di te devi essere come lui, innocente e onesto.

La cultura che investe sui bambini lo fa perché crede in se stessa, con i bambini non ti puoi vantare, devi essere concreto, i bambini non ti permettono di aggirarti tra loro vantandoti di aver creato l’evento o il vernissage o il romanzo o cavoli a merenda, non puoi vantarti come faresti con… gli adulti; la cultura che investe sui bambini ti impone di essere autentico e questo forma il futuro di un paese dando forma al presente di un bambino in quella fascia d’età fra i 3 e i 6 anni (in cui si crea l’autostima) e gli anni delle scuole elementari/medie (in cui si crea il senso civico), età guarda a caso in cui i bambini/ragazzi ancora amano leggere, prima di precipitare nelle statistiche che relegano i lettori italiani tra i peggiori.
Il nostro Paese ha bisogno di cambiare e quando sarà cambiato avrà bisogno di migliorare, quindi continuare a cambiare. C’è solo un modo per farlo, anzi milioni: uno per ogni bambino sul quale investiremo la cultura e tutto ciò non può dipendere dal falso motto il futuro è dei giovani, ma dal fatto che se non ricostruiamo tutto dai bambini, preservandoli dai noi adulti, di futuro non ne avanza proprio. Allora coraggio, che il presente è di tutti, non del Signor Nessuno.

Buonanotte e C’era una volta!

martedì 16 agosto 2011

Photo Story1CORSO.wmv

LA MAGIA DEL TEATRO PER TUTTI...CORSO DI TEATRO NELLA SCUOLA MATERNA CONDOTTO DA ILARIA LEONE

LA MAGIA DEL TEATRO PER I BAMBINI PIU' PICCOLI

CORSI DI TEATRO PER BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA
MAESTRE DI RECITAZIONE: ILARIA LEONE e MIRI RONCHETTI


Tag:
teatro bambini scuola materna recitazione per i piccoli gesto mimo teatro scuola materna parola Steiner Miriana Ronchetti Ilaria Leone


http://www.youtube.com/watch?v=IqO2pPJewqI&feature=share

domenica 14 agosto 2011

CORSI di RECITAZIONE PER BAMBINI e TEATRO E' TERAPIA per ADULTI

CORSO di RECITAZIONE * TEATROTERAPIA 2011- 2012

Teatroterapia - recitazione per adulti

Recitazione per bambini condotto da Miriana Ronchetti e Ilaria Leone

Corso di Sceneggiatura teatrale

Condotti da Miriana Ronchetti

Stages con Matteo Gazzolo (ottobre - marzo - maggio)- Mario Cei - Olga Karasso

Due corsi per adulti:

1) principianti ( tecniche di base elencate sotto)
2) persone che hanno già avuto esperienza di palco ( realizzazione di 2 spettacoli d’autore,nel corso dell’anno)

I seminari di Teatro, tecniche di base e avanzate, concentrazione, condotti da Matteo Gazzolo che si terranno, in tre riprese, durante tutto l'anno sono aperti ad attori, studenti, appassionati di teatro e arte, insegnanti, terapeuti, artisti.

Un laboratorio teatrale che giunge al 18° anno di realizzazione, condotto da Miriana Ronchetti .
L'arte esprime in ogni sua opera la tensione ad un mondo possibile, migliore di quello impostoci come reale dall’attuale società. Non siamo noi a sognare: sognano le parole, i gesti, i suoni, i colori, i volumi ed in questo modo essi ci riconducono all'essenza smarrita dell'uomo e dell'abitare la vita.
Nella piena convinzione della verità di questo pensiero, Teatro Arte Orizzonti inclinati si rivolge a tutte le persone, senza distinzione di età, cultura o religione.
Linguaggio del Corpo Conoscere il proprio corpo
Conoscere il nostro mondo sepolto attraverso il corpo
Cercare la relazione con lo spazio interno
Affrontare la relazione con gli altri- Improvvisazione scenica
Percorso:
Respirazione - concentrazione - educazione della voce – relazione con gli altri- educazione del corpo- gestualità- accettazione del proprio “sé”
Insegnanti di recitazione: Miriana Ronchetti – Matteo Gazzolo- Mario Cei

L'accesso al primo corso, riservato a max 15 allievi di età compresa tra 15 e …100 anni, prevede nei mesi di agosto e settembre, un colloquio di conoscenza personale.
Teatro e recitazione per Bambini dai 6 ai 10 anni
da settembre 2011 a giugno 2011
Martedì dalle 17.00 alle 18.30

Il lavoro teatrale con i bambini vuole ricercare e aiutare i piccoli a portare alla luce le potenzialità espressive della loro personalità. I bambini devono e hanno il diritto di sognare , allargarsi, allungarsi, alzarsi ed abbassarsi , in ogni direzione. E’ la loro interiorità che agisce attraverso il gioco del teatro.

Laboratorio di Scrittura teatrale privatamente e singolarmente

Chi volesse avvicinarsi al mondo della scritture per curiosità potrà optare per questo corso.

Saper raccontare scrivendo è un’arte che necessita di tecniche

Tutto è possibile nello spazio teatro…conoscersi meglio e cambiare
E’ la volontà che fa l’uomo grande o piccolo. Friedrich von Schiller

Per info, ed iscrizioni +39.031.526079            cell. 377.4051152
teatroarte@iol.it            www.teatroarte@iol.it            www.copionimiriana.it

sabato 13 agosto 2011

IL TEATRO COME LUOGO DI PARTENZA PER UNA PRESA DI COSCIENZA

Non è più possibile stare zitti, viviamo in un paese che tra non molto sarà pieno di poveri e di depressi...bravi i nostri amministratori ! Ma noi abbiamo la coscienza, come Zeno Cosini, il protagonista della "Coscienza di Zeno" di Italo Svevo, abbiamo I poeti come Quasimodo e altri che hanno scritto parole " civili", abbiamo Carlo Emilio Gadda, abbiamo Pasolini...prendiamo forza da tutti questi " guerrieri" per non restare un popolo di inetti, di senza speranza. Il teatro è il luogo che ora più che mai potrà aiutare a prendere coraggio e forza, che potrà aiutare la gente a fare la propria rivoluzione interiore...non occorrono grandi attori, occorrono idee di giustizia e di libertà, dette da una voce giusta e forte e consapevole...


Uomo del mio tempo chiude la raccolta Giorno dopo giorno

UOMO DEL MIO TEMPO.

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.


l tema della poesia è l’immutabilità della natura umana, rimasta uguale a quella dell’uomo «della pietra e della fionda», fatta di istinti, di pulsioni, di sentimenti e di egoismo, è rimasta uguale fino a oggi, anche se la scienza ha fatto passi da giganti. La scienza ha perfezionato le armi che portano la morte ai fratelli. Alcuni uomini, presi dalla volontà di potenza, ancora oggi scatenano guerre che portano lutti e sofferenza alle popolazioni civili. La civiltà ha solo mutato le condizioni di guerra: dalla fionda si è passati ai carri armati, e agli aerei [e ai missili, aggiungeremmo noi ndr.] che seminano la morte. L’uomo del nostro tempo, afferma il poeta, ha perduto ogni considerazione dei fratelli e ha dimenticato la solidarietà e la religione che lo trattengono dalla violenza. E rimasto uguale all’uomo che, attratto il fratello in un campo, lo ha ucciso. Di nuovo l’uomo del nostro tempo tradisce oggi il fratello. E la menzogna di allora è arrivata fino all’uomo del nostro tempo. Di fronte alla menzogna e all'inganno i giovani di oggi, i figli, farebbero bene a rinnegare i padri che portano la guerra: le loro tombe giacciono in una terra desolata, gli avvoltoi rodono il loro cuore e il vento sparge nell’aria l’odore dei loro cadaveri.