LA PAROLA...L'IMMAGINE...IL SUONO..IL GESTO...L'AGIRE SUL PALCO DEL MONDO
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venerdì 16 giugno 2017
mercoledì 14 giugno 2017
Manie manie manie- Teatro poetico delirante
Manie manie manie- Teatro poetico delirante: Il simpatico ma bizzarro Bob ( Antonino Famulari) talmente ossessionato dalle proprie manie e fobie da costringere il proprio analista alla fuga non prima per di aver affidato le cure di Bob a una il
venerdì 31 marzo 2017
ALZHEIMER A TEATRO
Sabato 22 aprile ore 20,30 OSC teatro sociale dell'OSC Via Agostino Maspoli 6 - Mendrisio
SABATO 22 APRILE ORE 20.30
Un'iniziativa teatrale organizzata da Associazione artistica Orizzonti inclinati www.teatroarte.it e Club 74 Centro Socioterapeutico dell'OSC di Mendrisio, per dare voce e importanza a quanti (ammalati, familiari, operatori sociali e medici), vivono e si trovano a condividere le difficoltose problematiche che ruotano attorno a questa malattia che è l’Alzheimer. Una serata per unire, senza barriere emotive ma con consapevole accettazione e obiettività, le persone e le loro storie personali. “Come farfalle, una storia teatrale di Miriana Ronchetti, magari un po’ fantasiosa, a tratti commovente e a tratti comica, che tratta gli eventi delle protagoniste soprattutto con il cuore, con l’amore.
La storia
“Dedico questa storia a mia madre che ha frequentato il Caffè Alzheimer della Cooperativa Progetto Sociale Cantù, trovando sollievo e allegria nello stare insieme a tante altre persone un po’ speciali, come lei. Amici con i quali abbiamo condiviso un pezzo di vita”
Una donna, a un certo punto della sua esistenza, inizia a tralasciare tutte le sue abitudini, il lavoro, gli affetti, le giornaliere faccende, per occuparsi solo di farfalle. Non riesce a fare altro. Le farfalle non sono impegnative, non richiedono pensiero, le segui e basta. Qui inizia la sua nuova vita fatta di assenze e di “apparenti vuoti”. Il marito e la figlia inizialmente non capiscono e non accettano quel suo “stare” così diverso sebbene i medici abbiano spiegato loro che si tratta di una malattia. Decidono così, di non seguire esempi e consigli, ma di fare a modo loro applicando regole rigide e rimproveri. Il risultato è un grande insuccesso. La figlia decide di affrontare quella strada così difficile che la porterà a creare, dopo anni di incomprensioni, un vero rapporto di intesa con la madre ammalata. Fra errori e tentativi, scatti di rabbia e sconforti, arriva a scoprire un mondo di sensazioni create non dalle parole bensì da sguardi, giochi, affinità, azioni quasi assurde, ritorni all’infanzia, merende consumate alla luce del sole, con le dita nei vasetti di marmellata. Quella è la strada, scoprendo l’amicizia in colei che da madre, un tempo le dettava solo regole.
Ore, giornate intere a guardare le farfalle sulla riva di un fiume che altro non è che un catino colmo d’acqua. Aspettare la luna e veder sorgere il sole. Saltare le regole della vita per vivere fino all’ultimo e intensamente quel rapporto che è fonte di grande gioia e pienezza. Il tempo degli altri non esiste più. Esiste solo il loro tempo.
Stefania Pastore collabora all'organizzazione: cell. +39.347.1598436
www.teatroarte.it teatroarte@iol.it
RECENSIONDE DELLA PSICOLOGA LUCIANA QUAIA
Spettacolo teatrale “Come Farfalle”…quando la vita diventa un volo” al Teatro del Centro Sociale OSC di Mendrisio
SABATO 22 APRILE ORE 20.30
Un'iniziativa teatrale organizzata da Associazione artistica Orizzonti inclinati www.teatroarte.it e Club 74 Centro Socioterapeutico dell'OSC di Mendrisio, per dare voce e importanza a quanti (ammalati, familiari, operatori sociali e medici), vivono e si trovano a condividere le difficoltose problematiche che ruotano attorno a questa malattia che è l’Alzheimer. Una serata per unire, senza barriere emotive ma con consapevole accettazione e obiettività, le persone e le loro storie personali. “Come farfalle, una storia teatrale di Miriana Ronchetti, magari un po’ fantasiosa, a tratti commovente e a tratti comica, che tratta gli eventi delle protagoniste soprattutto con il cuore, con l’amore.
La storia
“Dedico questa storia a mia madre che ha frequentato il Caffè Alzheimer della Cooperativa Progetto Sociale Cantù, trovando sollievo e allegria nello stare insieme a tante altre persone un po’ speciali, come lei. Amici con i quali abbiamo condiviso un pezzo di vita”
Una donna, a un certo punto della sua esistenza, inizia a tralasciare tutte le sue abitudini, il lavoro, gli affetti, le giornaliere faccende, per occuparsi solo di farfalle. Non riesce a fare altro. Le farfalle non sono impegnative, non richiedono pensiero, le segui e basta. Qui inizia la sua nuova vita fatta di assenze e di “apparenti vuoti”. Il marito e la figlia inizialmente non capiscono e non accettano quel suo “stare” così diverso sebbene i medici abbiano spiegato loro che si tratta di una malattia. Decidono così, di non seguire esempi e consigli, ma di fare a modo loro applicando regole rigide e rimproveri. Il risultato è un grande insuccesso. La figlia decide di affrontare quella strada così difficile che la porterà a creare, dopo anni di incomprensioni, un vero rapporto di intesa con la madre ammalata. Fra errori e tentativi, scatti di rabbia e sconforti, arriva a scoprire un mondo di sensazioni create non dalle parole bensì da sguardi, giochi, affinità, azioni quasi assurde, ritorni all’infanzia, merende consumate alla luce del sole, con le dita nei vasetti di marmellata. Quella è la strada, scoprendo l’amicizia in colei che da madre, un tempo le dettava solo regole.
Ore, giornate intere a guardare le farfalle sulla riva di un fiume che altro non è che un catino colmo d’acqua. Aspettare la luna e veder sorgere il sole. Saltare le regole della vita per vivere fino all’ultimo e intensamente quel rapporto che è fonte di grande gioia e pienezza. Il tempo degli altri non esiste più. Esiste solo il loro tempo.
I ruoli si invertono; la mamma diventa la bambina e la bambina, diventa la mamma e altre volte ancora l’amica, la sorella…a secondo del ruolo che serve.Non c’è una fine alla storia.Di proposito non esiste la fine perché in realtà ci sono le trasformazioni.Ogni spettatore avrà il piacere di crearsi la fine che desidera. Non esiste fine all’amore.
Con Miriana Ronchetti, Anna Lucati
Voci registrate: Alessandro Quasimodo - Anna Scialoja
Idea Scenografica: Miriana Ronchetti Allestimento di Miriana Ronchetti e Massimo Zanirato
Audio e luci: Sergio Seregni - Collabora Laura Catelli
Aiuto scena Marco Wenk
Testo e regia: Miriana Ronchetti
La poesia “Margherita, figlia dell’Alzheimer” della poetessa Fulvia Marconi verrà riprodotta, al di fuori dello spettacolo. Voce recitante: Alessandro Quasimodo.
Tecniche usate: teatro d’attore,danza. Durata: 60 ‘
INGRESSO UNICO € 15 frs o 15 € a persona. PREVENDITA
Info per prenotazioni: Associazione artistica orizzonti inclinati cell. +39.329.3817686
Con Miriana Ronchetti, Anna Lucati
Voci registrate: Alessandro Quasimodo - Anna Scialoja
Idea Scenografica: Miriana Ronchetti Allestimento di Miriana Ronchetti e Massimo Zanirato
Audio e luci: Sergio Seregni - Collabora Laura Catelli
Aiuto scena Marco Wenk
Testo e regia: Miriana Ronchetti
La poesia “Margherita, figlia dell’Alzheimer” della poetessa Fulvia Marconi verrà riprodotta, al di fuori dello spettacolo. Voce recitante: Alessandro Quasimodo.
Tecniche usate: teatro d’attore,danza. Durata: 60 ‘
INGRESSO UNICO € 15 frs o 15 € a persona. PREVENDITA
Info per prenotazioni: Associazione artistica orizzonti inclinati cell. +39.329.3817686
Stefania Pastore collabora all'organizzazione: cell. +39.347.1598436
www.teatroarte.it teatroarte@iol.it
lunedì 6 marzo 2017
https://plus.google.com/+MirianaRonchetti/posts/Qkuw25CNpwh
Stage intensivo, in due giornate, per 16 ore totali.
Il numero massimo di partecipanti è di 16 persone. Non è permesso tenere telefoni cellulari accesi, neanche in modalità silenziosa
Tutti gli strumenti segreti per una buona recitazione, per
recitare bene e tecnicamente, finalmente disponibili.
Matteo
Gazzolo, erede di una lunga tradizione teatrale. Una bella conferma della ereditarietà del
gene teatrale trasmessosi con forza e determinazione di generazione in
generazione nella famiglia Gazzolo, alimentando l’intero ‘900 di successi. Come
il personaggio prende vita nel testo: tecniche per l'analisi, la lettura, l'interpretazione dal vivo. Chi vuole
imparare a recitare, ad un certo punto del suo studio, deve porsi una domanda
cruciale: come si dice una battuta? Esiste
un metodo, siatene certi, una precisa tecnica per farlo, però questo metodo è
basato su molteplici approcci possibili. Da qui molte confusioni, e molte
parzialità nell'offerta dei corsi e degli stage di recitazione.
C'è molta differenza infatti tra le battute di una
commedia, il testo di una poesia, la narrazione di un racconto, e ogni volta ci
si deve porre in modo diverso. Eppure esistono dei punti in comune tra tutti
gli approcci, perfino evidenti, oserei dire, sebbene spesso poco rilevati dagli
stessi attori, registi o insegnanti, i quali prevalentemente seguono
"una" scuola (una tecnica principale, più alcune appendici utili) e
quindi tendono a sottovalutare o a sottostimare le altre.
Spiegare tutte le possibili varianti per affrontare un copione, o anche una singola battuta, non è il compito dello stage che proponiamo, bensì vogliamo fornire a tutti i partecipanti una base di partenza chiara, sempre attuabile, pratica e comprensibile, che può essere usata pur rispettando i diversi approcci di "scuola" possibili, per poter guardare ad un testo con occhio tecnico, cioè porsi davanti ad esso sapendo da subito dove mettere le mani per cominciare a recitarlo.
Nel nostro stage proponiamo un approccio certo, basato su esperienze e conoscenze solide e sperimentate, derivate dalla tecnica più usata nel teatro contemporaneo (metodo Stanislavskji/Strasberg), e dalla tecnica classica dell'antica tradizione italiana, che il conduttore ha appreso direttamente dalle generazioni che storicamente per ultime l'hanno utilizzata e che ha poi sistematizzato per l'uso pratico degli attori contemporanei; questi strumenti, che noi proponiamo, servono per rendere l'attore indipendente nel suo approccio creativo al testo, così che possa farlo diventare espressivo, interessante, logico ed emozionante.
Spiegare tutte le possibili varianti per affrontare un copione, o anche una singola battuta, non è il compito dello stage che proponiamo, bensì vogliamo fornire a tutti i partecipanti una base di partenza chiara, sempre attuabile, pratica e comprensibile, che può essere usata pur rispettando i diversi approcci di "scuola" possibili, per poter guardare ad un testo con occhio tecnico, cioè porsi davanti ad esso sapendo da subito dove mettere le mani per cominciare a recitarlo.
Nel nostro stage proponiamo un approccio certo, basato su esperienze e conoscenze solide e sperimentate, derivate dalla tecnica più usata nel teatro contemporaneo (metodo Stanislavskji/Strasberg), e dalla tecnica classica dell'antica tradizione italiana, che il conduttore ha appreso direttamente dalle generazioni che storicamente per ultime l'hanno utilizzata e che ha poi sistematizzato per l'uso pratico degli attori contemporanei; questi strumenti, che noi proponiamo, servono per rendere l'attore indipendente nel suo approccio creativo al testo, così che possa farlo diventare espressivo, interessante, logico ed emozionante.
DESTINATARI
Tutti quelli che siano interessati a
dare voce a un testo, per lavoro (attori, insegnanti, oratori), o per interesse personale, artistico e
culturale, e che vogliano studiare e mettere
alla prova un preciso metodo per farlo.
Attori, aspiranti professionisti, e attori che non dispongono di una tecnica specifica per il trattamento
del testo, o
che vogliano approfondire il proprio bagaglio tecnico.
che vogliano approfondire il proprio bagaglio tecnico.
NOTA PER I PARTECIPANTI
Ai partecipanti è richiesto di portare due testi di loro
scelta: una parte da recitare da soli (monologo o racconto, tassativamente non
poesie), e un breve dialogo a due o tre personaggi, tratti da testo
possibilmente noti (di autori solidi e sperimentati).
- A tutti gli allievi verrà chiesta la disponibilità ad
improvvisare la loro partecipazione ai dialoghi proposti dagli altri
partecipanti.
- I testi scelti devo essere descritti al gruppo di lavoro nelle loro linee generali (l'intero testo, non la singola scena).
- I testi scelti devo essere descritti al gruppo di lavoro nelle loro linee generali (l'intero testo, non la singola scena).
- Non è necessario sapere a memoria i testi, anche se può
essere vantaggioso.
- Per i dialoghi, se ne devono portare più copie (fotocopie o stampe) da consegnare agli altri attori e all’insegnante.
- Per i dialoghi, se ne devono portare più copie (fotocopie o stampe) da consegnare agli altri attori e all’insegnante.
DURATA da sabato 18 marzo a domenica 19 marzo presso Istituto
G. Carducci, Como, Viale Cavallotti.
Sabato: dalle ore 14,30 alle 22,30
Domenica: dalle ore 14 alle 22,00
Stage intensivo, in due giornate, per 16 ore totali.
Il numero massimo di partecipanti è di 16 persone. Non è permesso tenere telefoni cellulari accesi, neanche in modalità silenziosa
CURRICULUM di Matteo Gazzolo
Matteo Gazzolo, attore, narratore e interprete di poesia, insegnante di teatro, musicista. Figlio d’arte, proviene da una antica famiglia di attori italiani. Debutta in teatro nel 1976, all’età di 15 anni sotto la guida del padre, con il quale studia e recita per molti anni, e dei suoi insegnanti (tra gli altri, Beatrice Bracco per l'acting training e Edda Albertini per la lettura poetica). Dal 1980 al 1992 lavora in televisione (RAI) e nel cinema. Per molti anni studia e lavora, approfondendo così le tecniche classiche e il moderno training dell’attore.
Dal 1996 si dedica stabilmente all’insegnamento delle tecniche teatrali (metodo Stanislavskji/Strasberg, lettura poetica, analisi del testo, dizione, uso della voce), attività che prosegue attualmente.
Per studiare la musicalità del verso ha svolto una intensa attività come cantante. Ha scritto musica applicata al teatro. Negli ultimi dieci anni si è dedicato molto intensamente alla didattica delle tecniche dell’attore, sviluppando un metodo che armonizza l’antico passato di tradizione con il moderno metodo di ricerca del personaggio. Lavora a lungo come cantante di jazz, e dal 2006 compone colonne sonore per il teatro. È esperto di computer music e programmazione di hardware e software musicali (studio e live), che usa durante i suoi spettacoli di narrazione o poesia (performance in live electronics). Ha all'attivo anche molte autoproduzioni, di cui cura la regia, gli adattamenti del testo e le musiche, sulla poesia classica, i racconti del mistero, i testi sacri, e la mitologia. Il suo teatro, basato interamente sul rapporto tra musica e parole, quindi sempre espresso in forma di concerto teatrale, ha un indirizzo fantastico e insieme didattico.
Matteo Gazzolo, attore, narratore e interprete di poesia, insegnante di teatro, musicista. Figlio d’arte, proviene da una antica famiglia di attori italiani. Debutta in teatro nel 1976, all’età di 15 anni sotto la guida del padre, con il quale studia e recita per molti anni, e dei suoi insegnanti (tra gli altri, Beatrice Bracco per l'acting training e Edda Albertini per la lettura poetica). Dal 1980 al 1992 lavora in televisione (RAI) e nel cinema. Per molti anni studia e lavora, approfondendo così le tecniche classiche e il moderno training dell’attore.
Dal 1996 si dedica stabilmente all’insegnamento delle tecniche teatrali (metodo Stanislavskji/Strasberg, lettura poetica, analisi del testo, dizione, uso della voce), attività che prosegue attualmente.
Per studiare la musicalità del verso ha svolto una intensa attività come cantante. Ha scritto musica applicata al teatro. Negli ultimi dieci anni si è dedicato molto intensamente alla didattica delle tecniche dell’attore, sviluppando un metodo che armonizza l’antico passato di tradizione con il moderno metodo di ricerca del personaggio. Lavora a lungo come cantante di jazz, e dal 2006 compone colonne sonore per il teatro. È esperto di computer music e programmazione di hardware e software musicali (studio e live), che usa durante i suoi spettacoli di narrazione o poesia (performance in live electronics). Ha all'attivo anche molte autoproduzioni, di cui cura la regia, gli adattamenti del testo e le musiche, sulla poesia classica, i racconti del mistero, i testi sacri, e la mitologia. Il suo teatro, basato interamente sul rapporto tra musica e parole, quindi sempre espresso in forma di concerto teatrale, ha un indirizzo fantastico e insieme didattico.
Si
prega dare conferma entro il 10 marzo 2017
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